Conciliare carriera professionale e vita familiare non dovrebbe essere un compito proibitivo per una donna nel 2022. Si tratta tuttavia di una questione complessa e molto sentita nel nostro Paese, soprattutto per un madre imprenditrice.
In effetti, la maternità è, senza dubbio, un momento molto emozionante per le madri. Tuttavia, trascorso questo periodo, nulla impedisce alla donna di ritornare alla normale routine lavorativa.
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Carriera e gravidanza: il momento giusto non esiste
Non esiste una risposta univoca per chi si chiede quale sia l’età migliore per mettere al mondo un figlio in relazione al suo sviluppo professionale.
Una donna deve sentirsi pronta all'arrivo di un figlio e questo deriva da tanti aspetti: la maturità della coppia, la situazione personale, quella economica.
Tra le variabili bisogna tenere conto della crescita professionale dei genitori, ma non esiste un'età ideale e non esistono regole al riguardo.
Spesso le donne decidono di costruire la propria carriera facendo del loro meglio prima di avere un figlio e poi decidono di averne uno quando la posizione raggiunta è un po’ più stabile.
Ma a volte non è così e non si dice che sia un male.
Quando e come annunciare una gravidanza sul posto di lavoro
Per pianificare al meglio la propria carriera bisogna considerare e valutare anche come annunciare la dolce attesa: la legge non stabilisce un termine per dichiarare la gravidanza di qualcuno.
In genere si aspetta fino alla fine del terzo mese, ma la decisione è molto personale. Questo dovrebbe essere un momento a partire dal quale è ancora una buona idea concedere al datore di lavoro il tempo di trovare un sostituto e pianificare il passaggio di consegne.
Ti consiglio di informare prima verbalmente il datore di lavoro e poi di inviare una comunicazione via email.
Credo che una comunicazione chiara sul tema dei progetti, delle disponibilità e delle aspettative tra le persone coinvolte sia sempre un buon segnale di maturità per tutti.
Come riconoscere un ambiente di lavoro attento ai bisogni della mamma?
Quando si pianifica una carriera, se si desidera avere figli, è essenziale scegliere un posto di lavoro a misura di madre. I datori di lavoro non sono tutti uguali: una delle condizioni fondamentali è il rispetto della parità di genere e della maternità.
Ci sono segnali che vanno indagati: se non ci sono donne in posizioni dirigenziali o se il ruolo aziendale è sempre subordinato, la maternità potrebbe essere vista come un fattore di tenuta per la carriera.
Al contrario, la presenza di numerose madri lavoratrici o di “padri in congedo parentale” sono indicatori positivi.
Anche il tipo di domande poste nell’intervista può essere un campanello d’allarme: è capitato più volte che alle persone sia stato chiesto con scetticismo come pensavano di gestire la maternità e il lavoro.
Attenzione, infine, ai programmi di welfare a tutela dei genitori presenti in azienda:
Cerca di capire se esiste il nido aziendale, convenzioni con asili nido e società di babysitter o anche solo flessibilità negli orari di lavoro: le tue ambizioni lavorative e il tuo desiderio di carriera sono infinitamente più facili se ci sono queste strutture.
Carriera e maternità: una questione di cultura collettiva
Non si può negare che in alcune realtà lavorative esistono realtà tristi, come la retrocessione, l’allontanamento o l’esclusione da posti di responsabilità di una neo mamma.
Gli incontri previsti alle 19, ad esempio, tendono ad escludere coloro che hanno appena avuto un figlio.
Il rapporto tra maternità e attività professionale si inserisce in un contesto più ampio di cultura collettiva e, quindi, dipende anche dalla società, dalle scelte politiche e dai comportamenti delle imprese che devono sostenere una vera parità di possibilità.
Pesantemente penalizzate, invece, sono le carriere autonome, che purtroppo mancano ancora di tutele e supporti. In effetti, essendo a madre imprenditrice Non è sempre facile.
Madre imprenditrice: studiare e aggiornarsi
Un altro consiglio importante per pianificare la propria carriera riguarda la formazione professionale, importante se sei un lavoratore dipendente, ma assolutamente fondamentale se sei un lavoratore dipendente madre imprenditrice: tenere presente che la formazione deve essere continua.
Non dovresti mai “fermarti”, soprattutto se hai intenzione di avere un bambino. Anche prima della gravidanza è necessario sviluppare competenze, continuare a studiare e monitorare le richieste del mercato in relazione al proprio ambiente professionale.
Non “per espiare le colpe della maternità”, ma per essere felici e soddisfatte di noi stesse, orgogliose di ciò che sappiamo fare.
Gravidanza e lavoro: la maternità come maestra
Quando pianifichi la tua carriera, devi tenere conto delle competenze che hai prima del parto e di quelle acquisite “sul campo” dopo.
Avere un figlio, infatti, tende a migliorare le competenze complessive della donna e spesso rappresenta un vantaggio anche in ambito lavorativo.
Anche per esperienza personale posso dire che si impara a risolvere i problemi molto velocemente ed è molto più pratico.
Aumenta la capacità di passare da un aspetto all'altro con estrema rapidità e in genere si lavora in modo più efficiente, terminando in meno tempo: con un figlio che aspetta a casa, non è più possibile prolungare l'orario di lavoro.
Queste “competenze aggiuntive” contribuiscono a liberarsi dei pregiudizi e ad aprire la strada a questa consapevolezza: la maternità non è un fattore di rallentamento, ma anche una risorsa per il lavoro.